Il cuore: funzione, fattori di rischio e prevenzione

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cuoreIl cuore è un muscolo che funziona come una pompa che permette di rifornire i nostri organi del sangue ossigenato che è loro indispensabile per vivere. Ogni minuto, batte in media da 60 a 80 volte e pompa in circolo 5-6 litri di sangue. Il cuore ha bisogno di essere rifornito di energia in modo permanente, poiché contrariamente agli altri muscoli, non si ferma mai.

L’apporto di ossigeno deve dunque essere costante in qualsiasi condizione. In effetti, quando fate uno sforzo o provate una forte emozione, il cuore batte più velocemente per rispondere all’aumentata richiesta di ossigeno da parte del vostro corpo. Ma esso stesso necessita di un apporto maggiore. Più il vostro cuore lavora forte e veloce, più ha bisogno di sangue ossigenato.

Questo apporto è reso possibile da una rete di vasi sanguigni che formano una corona intorno al cuore, da qui il loro nome: le arterie coronarie. Ne esistono 2 principali (sinistra e destra), come i rami di un albero, sono più larghe all’origine e terminano in piccole ramificazioni. Quando il cuore pompa sangue ossigenato al corpo, solo una piccola parte di questo sangue ossigenato è destinata unicamente a lui, affinché possa beneficiare dell’ apporto di ossigeno necessario per il suo funzionamento.

Questa funzione che svolge il cuore nel corso della vita può venire alterata e indebolita dalla continua presenza di fattori di rischio che possono provocare delle alterazioni nella vascolarizzazzione e nell’ossigenazione dei vari tessuti del corpo portando anch’essi a problematiche funzionali e strutturali. Questo quadro va a minare l’equilibrio e il benessere del corpo, che entra gradualmente in uno stato patologico.

Fattori di rischio

I fattori di rischio cardiovascolare sono rappresentati da tutte quelle condizioni proprie di ciascun individuo che aumentano in qualche maniera la sua probabilità di avere una malattia del cuore o dei vasi.

Ci sono fattori di rischio – costituzionali – non modificabili:

  1. L’età: il rischio aumenta con l’aumentare degli anni perché il tempo “usura”  la pompa cardiaca e il sistema vascolare; un uomo di 80 anni ha un rischio cardiovascolare ovviamente superiore a quello di un ventenne (a meno che il ventenne non abbia, però, altri fattori di rischio, ad esempio una malformazione cardiaca congenita).
  2. Il sesso: i maschi hanno, a parità di altre caratteristiche, un rischio cardiovascolare superiore rispetto alle donne (in età fertile), cioè si ammalano di più di cuore. Questo fatto deriva da diverse ragioni la più importante delle quali è l’effetto protettivo esercitato dagli ormoni femminili, gli estrogeni, su cuore e vasi. Tuttavia anche le donne dopo la menopausa hanno una probabilità di ammalarsi simile a quella degli uomini
  3. La familiarità: la presenza di malattie di cuore nei genitori, nei fratelli o nei parenti stretti è un po’ lo specchio delle proprie caratteristiche genetiche, va però sottolineato che la predisposizione ad ammalarsi può anche non essere stata trasmessa dai propri antenati o, anche se è stata effettivamente ereditata, non è necessariamente destinata a manifestarsi in quell’individuo… si tratta sempre di un fatto probabilistico!

Ma ci sono anche fattori di rischio che sono invece “modificabili”. Sono i più importanti perché si può agire su di essi adottando provvedimenti idonei che permettono di prevenire, ritardare la comparsa della malattie, attenuarne la gravità e le conseguenze. Alcuni di questi fattori di rischio sono abitudini nocive di vita, altri sono invece delle condizioni patologiche, spesso asintomatiche, quindi difficili da individuare se non le si va a cercare, che l’individuo sviluppa prima della comparsa della malattia cardiovascolare. I principali fattori di rischio modificabili sono i seguenti:

  1. Pressione sanguigna alta (= ipertensione arteriosa): vasi sanguigni dei soggetti ipertesi possono essere immaginati come tubi che trasportano un flusso di liquido superiore a quello per il quale erano stati progettati. Si formano turbolenze e vortici che possono deformare e rompere le pareti dei vasi. Il cuore che spinge il sangue nei vasi ad alta pressione deve lavorare di più, spendere più energia e col tempo (non lo dimentichiamo, è un muscolo, in questo caso sottoposto ad uno sforzo continuativo) si ingrosserà e deformerà finendo col diventare a sua volta meno efficiente. L’ipertensione è un fattore di rischio subdolo perché è asintomatico ma la misurazione della pressione è facile e alla portata di tutti e non andrebbe omessa. In caso di riscontro di elevati livelli di pressione arteriosa è opportuno affidarsi al proprio medico per impostare una corretta terapia.
  2. Fumo: il fumo di sigaretta aumenta notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari, specialmente delle arterie che irrorano il cuore, tale effetto negativo è particolarmente evidente nei soggetti giovani che sarebbero in generale meno predisposti a questo genere di patologie.
  3. Sovrappeso o obesità: che spesso si associa ad abitudini di vita sedentarie… il cuore e i vasi devono portare sangue ad una massa corporea maggiore e fare più lavoro che li affatica; i soggetti in sovrappeso hanno maggiore probabilità di sviluppare iperglicemia, diabete mellito franco, ipercolesterolemia ed ipertensione arteriosa. Una dieta equilibrata, unitamente ad un’attività fisica adatta alle condizioni personali di ciascuno possono essere di grande aiuto non solo per perdere con gradualità e buon senso i chili in eccesso ma anche per ridurre l’entità degli altri fattori di rischio eventualmente associati.
  4. Alti livelli di colesterolo nel sangue ( = ipercolesterolemia): l’obiettivo ideale per la colesterolemia totale è stato portato recentemente a 190 mg/dl. Devono anche essere tenuti in considerazione i livelli della frazione di colesterolo LDL che rappresenta il colesterolo che tende a depositarsi e a danneggiare le pareti dei vasi sanguigni (il colesterolo “cattivo”) e che dovrebbe idealmente essere al di sotto dei 115 mg/dl. Il colesterolo HDL è invece la frazione del colesterolo destinato ad essere eliminato efficacemente dal nostro organismo e per questo alti valori di HDL hanno una funzione protettiva (il colesterolo “buono”). Per la correzione dell’ipercolesterolemia si può attualmente ricorrere non solo ad espedienti dietetici ma anche a terapie farmacologiche efficaci dietro consiglio del proprio medico curante.
  5. Diabete mellito: alti livelli di zuccheri nel sangue fino allo sviluppo del diabete mellito possono danneggiare gravemente nel tempo il sistema vascolare ed aumentare il rischio di malattie del cuore e del sistema vascolare. Un efficace controllo della glicemia è uno dei principali obbiettivi della prevenzione cardiovascolare nel diabete e deve essere perseguito con la dieta, la riduzione del sovrappeso, che spesso è presente nei soggetti che sviluppano intolleranza agli zuccheri oppure, se queste misure non risultano sufficienti, facendo ricorso ai farmaci detti appunto “ipoglicemizzanti” che devono essere assunti sotto stretta sorveglianza da parte del medico.
  6. Sedentarietà: uno stile di vita sedentario rappresenta anch’esso un fattore di rischio per malattie cardiache. L’attività fisica è infatti in grado di migliorare il controllo dei livelli di colesterolo, il diabete e l’obesità e, in alcuni soggetti, può anche ridurre i livelli di pressione arteriosa. L’esercizio fisico deve essere praticato con regolarità e in tal caso appare importante come fattore protettivo, anche se si svolge un’attività di intensità moderata; l’allenamento individuale potrà poi ovviamente consentire di aumentare il livello delle proprie prestazioni a seconda delle proprie condizioni fisiche.
  7. Una dieta scorretta: l’abitudine a mangiare cibi molto ricchi di lipidi, e in particolare ricchi di grassi saturi e di colesterolo, a condire abbondantemente gli alimenti, a cuocere il cibo mediante frittura, ecc. favorisce l’insorgenza di malattie cardiovascolari in quanto provoca un aumento del colesterolo nel sangue. Un eccessivo apporto di calorie con l’alimentazione è, inoltre, alla base della stragrande maggioranza di casi di sovrappeso e di obesità. L’abitudine a salare molto gli alimenti può anch’essa essere nociva, in quanto è stata associata ad un aumento della pressione arteriosa.

Qualche precisazione a proposito dello STRESSLa risposta di ciascuno di noi allo stress può entrare indirettamente in gioco, nel modificare il rischio di un individuo di sviluppare una malattia cardiovascolare: sotto stress si tende a mangiare di più, a fumare di più, ad avere la pressione più alta… Bere una quantità eccessiva di alcool può aumentare la pressione, aumentare i grassi nel sangue e favorire l’obesità… non così un moderato consumo di alcool.

Consigli utili

Rivolgetevi al vostro medico curante per chiarire con lui quali sono gli interventi utili nel vostro caso per ridurre al minimo il vostro rischio cardiovascolare assoluto

  • Smettete di fumare, se avete questa abitudine, anche in questo il vostro medico può darvi una mano.
  • Se siete in sovrappeso cercate di perdere i chili di troppo in maniera sensata e graduale, evitando diete estreme o incongrue che, anziché proteggerlo, possono danneggiare il cuore, eventualmente chiedendo consiglio al medico
  • Se avete abitudini sedentarie, cercate di praticare invece un po’ di attività fisica regolare, in maniera non aggressiva, per esempio camminate una mezz’ora ogni giorno oppure pedalate in pianura… senza eccedere con sforzi eccessivi che possono invece risultare dannosi
  • Misurate la pressione arteriosa, meglio a casa vostra per poterla misurare “a riposo”, vale a dire dopo essere rimasti seduti o sdraiati per 5-10 minuti, in modo da non risultare falsamente ipertesi. Se così facendo i valori di pressione risulteranno superiori ai valori desiderati sarà bene rivolgervi al proprio medico.
  • Se non avete mai fatto esami del sangue o se sono trascorsi molti anni dall’ultimo controllo forse sarebbe il caso di parlarne con il vostro medico che sarà certamente disponibile a richiedervi gli esami necessari. Qualora dagli esami risulti che il vostro controllo sugli zuccheri o sui grassi nel sangue non è propriamente ottimale il vostro medico potrà utilmente indirizzarvi sul da farsi.

 

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