L’ipertensione arteriosa è una condizione clinica caratterizzata da elevati valori della pressione arteriosa sistolica (la massima) e della pressione diastolica (la minima).
L’ipertensione può essere pericolosa, perché il cuore deve sostenere uno sforzo superiore alla normalità e, se è prolungato, può portare ad un ingrossamento del cuore stesso; inoltre il sangue che scorre nei vasi con una pressione elevata li sottopone ad una eccessiva usura e può danneggiarli gravemente, coinvolgendo in questa situazione anche tessuti e organi irrorati dai vasi colpiti, in particolare cuore, cervello, reni e occhi.
Definizione e classificazione dei valori della pressione arteriosa
Categoria | Sistolica (mmHg) | Diastolica (mmHg) |
Ottimale | < 120 | < 80 |
Normale | < 130 | < 85 |
Normale-alta | 130 – 139 | 85 – 89 |
Ipertensione di Grado 1 (“lieve”) | 140 – 159 | 90 – 99 |
Sottogruppo: bordeline | 140 – 149 | 90 – 94 |
Ipertensione di Grado 2 (“moderata”) | 160 – 179 | 100 – 109 |
Ipertensione di Grado 3 (“grave”) | 180 > 180 | 110 > 110 |
Quando la pressione sistolica e diastolica di un paziente rientrano in categorie differenti, la classificazione va fatta in base alla categoria maggiore. |
L’ipertensione si classifica principalmente in essenziale e secondaria.
Ipertensione Essenziale
La prima ha origine sconosciuta ed ha un incidenza elevata. Numerosi sono i fattori comuni che possono portare all’insorgenza dell’ipertensione: l’ereditarietà, la razza, la dieta, lo stile di vita, l’età. Spesso con l’invecchiamento insorge questa condizione anche in soggetti che non ne hanno mai sofferto.
Inizialmente l’ipertensione essenziale può manifestarsi con un aumento più o meno marcato della pressione arteriosa non accompagnato da sintomi. In Italia più di 10 milioni di persone soffrono di ipertensione e circa la metà di queste ignora di avere la pressione alta. E’ quindi molto importante fare un periodico controllo della pressione, specialmente ad una certa età o quando iniziano a manifestarsi sintomi quali cefalea, astenia (stanchezza fisica e intellettuale), nervosismo, insonnia, vertigini e ronzii. Con il procedere del tempo, se non adeguatamente curata l’ipertensione può causare problematiche cardiache (angina, infarto, scompenso cardiaco), insufficienza vascolare cerebrale o renale associate ad epistassi (sanguinamento dal naso), offuscamento della vista (retinopatia), aneurisma dell’aorta.
L’ipertensione essenziale può essere curata, ma non guarita.
La terapia medica è molto efficace, se seguita con attenzione e costanza, e riduce significativamente il problema ed eventuali complicazioni mantenendo la pressione a livelli accettabili. Con la sospensione dei farmaci l’ipertensione tende a ripresentarsi.
La decisione di trattare i pazienti con ipertensione non dovrebbe basarsi soltanto sul livello della pressione arteriosa, ma anche sulla presenza di altri fattori di rischio, di malattie concomitanti, di danno d’organo, di malattie cardiovascolari o renali, nonché di caratteristiche o elementi personali, medici e sociali inerenti il paziente.
Si deve prendere in considerazione l’età, il sesso, il fumo, il diabete, le colesterolemia, la storia familiare di pregresse malattie cardiovascolari in età precoce, il danno d’organo e la storia di pregresse malattie cardiovascolari o renali.
Si somministrano uno o più farmaci ad azione antipertensiva, come i diuretici, i vasodilatatori, i calcioantagonisti, i betabloccanti e altri simili, quindi il controllo medico è essenziale per definire la cura più adeguata e l’associazione farmacologica migliore per risolvere il problema specifico e per tenere sempre sotto controllo l’ipertensione ed eventuali alterazioni ad altri distretti.
Ipertensione Secondaria
Viene nominata secondaria l’ipertensione che insorge come conseguenza di una patologia o una causa precedente. Ciò avviene nel 25-30% dei casi. L’ipertensione può essere una conseguenza di patologie endocrine, di difetti enzimatici surrenali, di problemi vascolari, come una stenosi, cioè un restringimento, dell’aorta e di patologie renali.
La terapia di questo tipo di ipertensione si basa sulla valutazione e sulla risoluzione della causa, che talvolta può essere anche chirurgica. Nella maggior parte dei casi l’ipertensione secondaria viene guarita dopo che la causa è stata scoperta e risolta.
Considerazioni
Oltre all’assunzione di farmaci, è consigliato seguire uno stile di vita sano: una corretta attività fisica, un controllo del peso corporeo per evitare il sovrappeso o l’obesità, seguire una dieta equilibrata, evitare, se possibile, eccessivi stress emotivi. Così facendo si cerca di prevenire l’instaurarsi dei fattori di rischio dell’ipertensione, citati precedentemente.
Un utile complemento alla terapia medica sono alcune misure igienico-sanitarie come abolire il fumo, soprattutto in presenza di danni vascolari, seguire una dieta ipocalorica e iposodica per controllare il valore della pressione ed evitare alterazioni ematiche come, per esempio, una colesterolemia troppo elevata o le dislipidemie.
Pingback: La terapia omeopatica per l'ipertensione